Benvenuti al Museo d'arte e storia di Cerchio

Il Museo Civico di Cerchio è ospitato nei locali dell’ex convento degli Agostiniani Scalzi, adiacenti alla chiesa madre di Santa Maria delle Grazie. Fu inaugurato ufficialmente il 21 ottobre 1986, grazie all’interesse e alle ricerche dello storico Fiorenzo Amiconi, che ne fu anche il promotore.

Dopo il terremoto del 1915, durante i lavori di restauro della chiesa della Madonna delle Grazie, molte opere d’arte sacra provenienti da diverse chiese del borgo — come Santa Maria dentro le mura, Santi Giovanni e Paolo Martiri e Santa Maria delle Grazie — vennero accatastate e conservate nei locali annessi alla chiesa stessa. Alcuni di questi ambienti, una volta sede del convento e della casa del priore, furono successivamente destinati all’allestimento del museo di arte sacra.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, i locali liberati ospitarono collezioni di argenteria sacra e costumi storici, mentre nel chiostro venne allestita una sezione dedicata alle tradizioni contadine e pastorali.

Le Collezioni

Nel 1986 fu inaugurata la prima sezione museale, composta da un nucleo di opere d’arte sacra, risalenti dal XV al XX secolo, tra cui:

    • Una croce processionale di scuola sulmonese,

    • Una Natività del 1571,

    • Una Sacra Famiglia del ’700,

    • Un reliquiario e un calice in argento provenienti dalla chiesa dei SS. Pietro e Paolo,

    • Diverse tele di devozione mariana.

Nel 1990, il museo si ampliò con l’aggiunta della collezione etnografica della civiltà contadina e dei mestieri, composta da circa 1.500 pezzi donati o concessi in deposito da famiglie locali. Questa sezione è ospitata in quattro ambienti al piano terra, ciascuno dedicato a un tema specifico:

    1. Sala 1 – Strumenti di peso e misura per cereali e olio

    2. Sala 2 – L’arte della filatura

    3. Sala 3 – Attività domestiche con utensili da cucina, ferri da stiro, tostacaffè e scaldaletto

    4. Sala 4 – Tradizioni popolari con pupe in cartapesta e fuochi artificiali delle festività

Nel chiostro sono esposti attrezzi agricoli di grandi dimensioni e strumenti dei mestieri tradizionali: falegname, arrotino, calzolaio e fabbro.

Espansione e Ristrutturazione

Negli anni successivi, il museo venne ulteriormente ampliato con una sezione dedicata alla Repubblica Italiana. Dopo il terremoto dell’Aquila del 2009, lo spazio museale fu chiuso per lavori di restauro e venne riaperto il 1º settembre 2018.

Attualmente il museo è articolato in sei sale espositive, che offrono un percorso attraverso la storia religiosa, agricola e sociale del territorio, con opere e oggetti databili dal XIV al XIX secolo.

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